lunedì 1 novembre 2010

Recalling Old Tools

Diegesi è ciò che concerne l'andamento narrativo di un'opera letteraria, teatrale o cinematografica. Più in particolare e riferita all'opera cinematografica, la diegesi è una costruzione spazio-temporale che riporta azioni ed eventi portati dai personaggi o dalla realtà in cui essi vivono. È l'insieme di tutti gli elementi che appartengono alla storia raccontata e al mondo proposto e supposto dalla finzione. Focalizzandosi sull'ambito uditivo: la diegesi rappresenta l'insieme dei suoni, rumori, voci, musiche presenti nel mondo della narrazione. Il suono del telefono che squilla, il rumore di un bicchiere che cade e si rompe, le urla della vittima dell'assassino, la musica che proviene dall'autoradio e la voce dei personaggi stessi, presenti on-screen o collocati nello spazio off-screen così come il suono dei loro pensieri.In maniera diversa distinguiamo invece la componente audio che accompagna le immagini. La musica appartenente alla colonna sonora, al Main Theme, che scorre con il film per evocare e rafforzare sensazioni e sentimenti, per accentuare la potenza delle inquadrature e sostenere la narrazione,  ed allo stesso modo la voce del narratore che dialoga con il pubblico, appartiene all'extra-diegesi.

Banale, penserete. Tutto sommato Si. Ma è interessante notare che essere consapevoli di queste regole serve non solo per saperle distinguere e meglio comprendere, ma proprio per poterle rompere di proposito con il preciso scopo di creare una commistione sensoriale inaspettata in grado di prendere lo spettatore in maniera inconsapevole, spettatore che già si trova nella realtà del film, e portarlo per un breve periodo in un'altra realtà, dove le leggi definite fino ad allora non vengono più rispettate.
Ci saranno sicuramente moltissimi esempi illustri da citare nel cinema sia classico che contemporaneo,  che aiuterebbero a comprendere il fenomeno appieno, mi limito però a riportare un paio di casi in cui mi sono imbattuto recentemente e nei quali ho notato un gioco tra diegetico ed extra-diegetico.

Nella scena finale di "Le Notti di Cabiria", il tema musicale extra-diegetico che ci ha accompagnato durante il film trova la sua sorgente diegetica in una surreale folla che armata di strumenti musicali funge da orchestra; il tutto a significare e quasi un momento catartico sul finale della storia, che attraverso questo espediente si arricchisce notevolmente di sensazione. 


Le notti di Cabiria (Federico Fellini, 1957)

In maniera simile, nella scena finale del pittoresco "Priscilla Queen of Desert", si sfasa il rapporto tra diegetico ed extra-diegetico per creare una ellissi ma anche per accentuare il raggiungimento del culmine del climax, come un tripudio finale per risolvere uno degli snodi centrali della vicenda.


The Adventures Of Priscilla Queen Of Desert (Stephan Elliott, 1994)

Non vi è ombra di Dubbio

Cos'è il dubbio? Il dubbio è una presenza. Si insinua nei nostri pensieri. Li manipola. Sempre in agguato per accrescere, radicarsi in noi, logorarci per potre sopravvivere. Un parassita, che lentamente nasce, velocemente cresce. Per sconfiggerlo bisogna agire. Cambiare le cose. Ed è per questo che forse... il dubbio non è un nostro nemico. E' un subdolo simbionte, che può tornarci utile se preso nel verso giusto. Fonte di cambiamento per la nostra individualità. Cambiamento non è necessarimanete inteso in senso positivo o negativo. Questa connotazione sta a noi... bisogna essere decisi e ponderati al tempo stesso, poichè il dubbio è anche un'arma efficace sulla mente debole, se usata da una mente astuta.
In questo film, il dubbio è il nostro protagonista accanto ai due mostri sacri che vi recitano. Il dubbio pervade tutta la vicenda; il regista lascia che lo spettatore cada in balia del dubbio, ed il suo intento è di non dare soluzione a ciò. Nessuna catarsi nel finale. Nessuna certezza. Se non quella che Maryl Streep è top. E che non esista mai una realtà assoluta... o forse no.



_sermone sui pettegolezzi_


Doubt (John Patrick Shanley - 2008)